Beccùta o "pizzitello" ecco il dolce preferito di Giacomo Leopardi.
La Beccùta era un dolce di riciclo, che si preparava con la polenta avanzata del giorno prima ed impastata con un po’ di farina bianca, un poco di zucchero e un goccio di marsala o vino dolce che era di facile reperibilità. Non c’erano ingredienti particolari, erano tutti della cucina povera, alcune massaie univano l’uva pizzutella, da qui il nome del dolce, fatta essiccare appesa nelle soffitte. Il composto ottenuto si stendeva con le mani unte di olio, sopra una lastra o uno stampo rettangolare, la mamma lo faceva cuocere nella stufa economica accesa per tutto l’inverno.
Una volta sfornato e fatto freddare si tagliava a fette. A quel tempo nessuna mamma lo spolverava con lo zucchero a velo, non era ancora alla portata di tutti.
Si variano le proporzioni in base ai consumi della famiglia.
Ecco perché ogni famiglia, così come ogni pasticceria, aveva la propria ricetta.
Chissà allora quale si usava a Recanati, nelle cucine della famiglia Leopardi.
Il giovane Giacomo, si racconta, pare fosse particolarmente ghiotto di questa focaccia: verità o leggenda? Non lo sappiamo, ma ancora oggi in alcune zone della regione questo dolce è ancora chiamato la Beccuta di Leopardi.
Chissà se ne ha mai offerto una fetta a Silvia?
Non aspettatevi dosi esatte.
Questa è la ricetta del q.b.
Ingredienti...:
Polenta avanzata q.b.
Zucchero q.b.
Olio E.V.O. q.b.
Farina ( Poca . Io ne no messo 4 cucchiai rasi)
Uva sultanina q.b. (Tanta)
Zucchero per la superficie ( tanto)
1 bicchierino di marsala
1-Ammollare l'uvetta in acqua tiepida per almeno 30 minuti
2-Frullare con il minipimer la polenta avanzata
3-Unire lo zucchero, l'olio extravergine d'oliva,l'uvetta, la farina e il marsala
4-Analfamare il tutto fino ad ottenere un composto morbido e appiccicoso
5-Stendere in una teglia unta e rettangolare ( la Beccùta deve essere abbastanza sottile)
6-Soolverare di abbondante e dico abbondante zucchero semolato
7-Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 25/30 minuti
( deve formarsi una crosticina abbrustolita)
Servire fredda
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